Svizzera, arrivo!

Dopo aver passato una selezione decisamente più difficile del previsto, ho accettato l’offerta di lavoro presso l’EPFL (École polytechnique fédérale de Lausanne), al Networked Systems Laboratory. Dal primo di febbraio, giorno più, giorno meno, mi trasferisco con armi e bagagli a
Losanna, con un cambio di vita e lavoro di cui sto prendendo coscienza pian piano. Il passo è grande, ma come si suol dire: “Hai voluto la bicicletta? Adesso pedali!”.

Il primo, e forse più grosso, scoglio è trovare casa. A Losanna ci sono pochi appartamenti ammobiliati disponibili per l’affitto in questo momento. Inoltre cercar casa su Internet è molto comodo, grazie anche a street view, ma non è come essere sul posto ed andare a vedere direttamente. Sicuramente sarà necessario prendere una soluzione temporanea per poi darsi da fare sul posto.

Una volta che ho un tetto sopra la testa, il resto mi sembra persino banale in confronto. Un po’ di burocrazia per ottenere il permesso di lavoro (di tipo ‘B’, mi raccomando), la ricerca di un’assicurazione medica e altra robetta del genere.

Interface di Neal Stephenson e J. Frederik George

Vista la recente elezione di Obama a presidente degli USA, ecco un libro sulle elezioni americane.

Il governatore dell’Illinois viene riabilitato in velocità dopo un paio di ictus grazie all’impianto nel cervello di biochip che sostituiscono i tessuti danneggiati. Purtroppo per lui, però, un gruppo di investitori intimoriti dalle azioni del presidente a fine mandato decidono di usare i biochip per controllare il nuovo candidato, con la scusa di aiutarlo nella campagna elettorale. La figlia neurologo però si insospettisce…

Il libro è scritto con cura ed è divertente da leggere, non ci sono punti noiosi in cui uno salta un po’ di righe per vedere se dopo succede qualcosa di più interessate, ma invece qua e là ci scappa la risata. Di certo gli autori no risparmiano qualche colpo basso al sistema mediatico che circonda i candidati alla presidenza.

Preferisco non aggiungere altro perché la storia è più godibile scoprendola pian piano, ma è davvero consigliato.

In Italia è uscito nel 2002 col nome di “Il presidente: Interface” nella serie Cosmo Oro. Il testo originale è del 1993.

Inconstant Star di Poul Anderson

Inconstant Star è un romanzo di Poul Anderson ambientato nell’universo di Larry Niven chiamato “Known Space“. È l’unione di due avventure che cominciano con un’indagine scientifica, prima di uno strano sistema solare, poi di un artefatto alieno abbandonato nello spazio e finiscono con un massacro, più o meno abbondante, di Kzin. Questi Kzin hanno il ruolo di alieni cattivi, sono violenti, amano il combattimento e ci si applicano con tutta la furbizia tipica dei felini, con cui condividono molte caratteristiche fisiche.

La storia è ambientata poco dopo che la razza umana è entrata in possesso della tecnologia per il motore interstellare (non che l’abbia inventata da sola, gliel’hanno fornita degli altri alieni). Poche astronavi sono dotate del nuovo motore hyperdrive e sono tutte in mano al governo. Rover è l’unica ad essere posseduta da privati, i protagonisti della storia, e si presta perfettamente ad essere affittata da scienziati interessati ad avvicinare strani fenomeni astrofisici, nei quali il governo, invece, preferisce non investire nulla.

Il motore hyperdrive, inizialmente non posseduto dai Kzin, ha bisogno di innumerevoli calcoli prima di essere avviato, e solo lontano da campi gravitazionali (quindi ai bordi dei sistemi solari). Navi moderne hanno computer in grado di effettuare i calcoli più velocemente, riducendo il tempo di attesa a pochi minuti. Il balzo non è istantaneo e ha una durata, anche di diversi giorni, durante i quali l’equipaggio deve tenere d’occhio un misuratore di massa, in quanto il passaggio troppo vicino ad un campo gravitazionale provocherebbe l’uscita dall’iperspazio. La stessa tecnologia consente una comunicazione hyperwave, più veloce della luce, che richiede però macchinari troppo grossi per stare su un’astronave (e questa limitazione è molto comoda per tenere in piedi le due storie che formano Inconstant Star).

Una buona lettura, soprattutto se vi è capitato di leggere altre storie del mondo Known Space. In ogni caso da leggere con filo di ironia, vista la convinzione della superiorità umana, in furbizia e flessibilità, che permea tutto il libro.

Trama rapida: nella prima parte, scienziati partono per indagare una stella molto strana e scoprono una base segreta Kzin. Nella seconda parte la figlia di un astronomo dilettante parte per indagare dove è finito suo padre, a sua volta partito di forza insieme ad un gruppo di Kzin per scoprire la fonte di un potentissimo flusso di raggi X una decina di anni prima.

Mercury di Ben Bova

Il romanzo Mercury di Ben Bova fa parte della serie Grand Tour sui pianeti del sistema solare, ambientati in momenti diversi di un possibile sviluppo della società umana.

La storia è ambientata solo in parte su Mercurio, dove si svolge l’azione principale. La parte centrale è impegnata dalla storia di Dante Alexios, nella quale vengono spiegati gli eventi che l’hanno portato a cercare vendetta verso tre persone distinte. Il libro è interessante e ben scritto e la fine non è del tutto scontata, ma neanche particolarmente originale.

L’ambientazione prevede una Luna abitata e all’avanguardia nella tecnologia, una Terra sovrappopolata ed in mano ad un certo numero di organizzazioni religiose che mantengono un ordine molto stretto sulla popolazione. Le lune di Giove e la fascia degli asteroidi sono popolate da minatori, esiliati e condannati che lavorano per scontare la pena. Tutto il sistema solare è pieno di forme di vita aliene non intelligenti, tranne che per alcune creature gigantesche che abitano i mari di Giove (descritte in Jupiter).

Non c’è un motore più veloce della luce, ma si accenna alla vela solare per i viaggi interstellari. Le astronavi si muovono grazie ad un motore a fusione che garantisce ottime prestazioni, dato che consente il viaggio Terra – Mercurio in poco meno di tre giorni con un’accelerazione di mezzo g. Da notare una buona descrizione di uno sky hook (detto anche space elevator)

Trama: un’ingegnere (Dante Alexios) fonda una compagnia per la costruzione del primo sky hook della Terra. La costruzione procede bene, ma una corporazione Giapponese ne provoca il crollo per non perdere il profitto derivante dalle sue attività di lancio tradizionale, causando diversi milioni di morti. La falsa testimonianza di uno degli scienziati addetti al progetto, che punta a rimanere l’unico pretendente della ragazza del protagonista e le pressioni delle autorità religiose (disinformate), contrarie all’uso di nanotecnologie, portano all’esilio a vita di Alexios. Questo, in seguito ad un incidente piuttosto miracoloso, si ritrova con un nuovo nome, libero e ricco sfondato e decide di mettersi alla caccia delle persone che l’avevano incastrato anni prima.

Lettura consigliata solo se capita sotto mano.

Gallery usability

Finally, after several years of irritated users and embarrassing questions I got around implementing an “What’s new” feature in the photo gallery. Each category and subcategory that contains at least one photo uploaded more recently than thirty days ago has a small “Updated” red tag. The new photos have a “New” tag.

I’m slowly uploading some photos from the end of 2009 and 2010. I have decided to concentrate more on quality than on quantity, so I’m selecting, writing titles, descriptions, tags and setting/checking GPS position for each photo I upload. It requires a lot of time, but in the end there is a better website for the visitors and a better Google indexing as well.

Arrivo del sottomarino Nazario Sauro

In occasione della consegna del sottomarino Nazario Sauro al Museo del Mare di Genova, ho partecipato con gli amici dello studio Merlo alle varie cerimonie in qualità di fotografo e ho potuto fare questo video in timelapse della fase finale dell’arrivo nella darsena e dell’attracco. Il video è full-HD e si può vedere a pieno schermo.

Titan di Stephen Baxter

Questo romanzo mi ha lasciato parecchio da pensare. Baxter ha scritto il libro prima del 1997, ma è riuscito a immaginarsi sia l’incidente allo shuttle Columbia, avvenuto nel 2003, sia la politica oscurantista applicata dall’amministrazione Bush (vedi l’insegnamento della teoria dell’evoluzione nelle scuole).

La storia, appunto, parte dai giorni nostri e descrive l’ultimo sforzo di una NASA ormai destinata alla chiusura definitiva per mandare un gruppo abbastanza sgangherato di persone su Titano, dove la sonda Huygens/Cassini avrebbe rilevato possibili tracce di vita. Per farlo, essendo ormai senza soldi, vengono utilizzati tutti gli avanzi che la NASA mantiene in magazzini, musei e parchi pubblici: vengono ripristinati gli shuttle rimanenti, le capsule apollo avanzate dalle missioni sulla Luna, le tute delle missioni lunari e così via…

La ricostruzione di cosa significherebbe un viaggio del genere, fino alle lune di Saturno, con la tecnologia attuale è molto dettagliata e si è sicuramente basata su degli studi fatti per mandare una missione su Marte. Per uno come me, abituato a leggere romanzi di fantascienza in cui gli astronauti atterrano, decollano, vanno in giro e uccidono alieni cattivi con la pistola laser, questa storia è sicuramente una botta di realismo. A partire dalle conseguenze del dover riciclare ogni molecola per tutta la durata del viaggio (6 anni, è previsto un viaggio di sola andata), fino al doversi togliere la tuta spaziale in una tenda con -200 gradi all’esterno, l’impatto sul modo di pensare ai viaggi spaziali è senz’altro molto grande.

Consigliatissimo. Purtroppo temo che non sia mai stato tradotto in italiano, ma se per caso riusciste a trovarlo o decidiate di leggerlo in inglese, davvero non ve ne pentirete.

Photo map

After struggling a bit with KML I finally managed to get a working map with all the geo-referenced photos linked to it. The biggest problem is that Google Maps servers will cache the KML overlay for an indefinite time and this behaviour is not documented anywhere.
Testing a KML generator is impossible until the trick is discovered. Just add a fake argument to the Maps XML API url, like this:

<code>GeoXml("http://www.brownhat.org/photos/brownhat_photos.kml?100");</code>Code language: HTML, XML (xml)

and then change it every time the KML changes. This way I discovered that Google Maps overlays are just bitmap tiles generated server-side and positioned over the map tiles.

Aggiornamento di tutto il sito

Programmo tutto il tempo, al lavoro, ma sfortunatamente non posso condividere il software che scrivo. Sarebbe interessante, attualmente sto scrivendo un’applicazione embedded che genera al volo controlli QT, rispettando allo stesso tempo regole di programmazione di sicurezza (EN 13849 e IEC 61508-3) per i percorsi critici e usando qua e la concetti di programmazione in tempo reale.

Per il sito ho iniziato a fare un po’ di aggiornamenti. Ho spostato tutti i metadati delle fotografie direttamente nei file, usando i campi EXIF e IPTC. Poi ho cambiato il codice PHP per leggere i dati direttamente, senza usare database esterni. A questo modo riesco a mantenere una sola copia di titoli, descrizioni, posizioni geografiche, direttamente nelle fotografie. Potete vedere il risultato di questo lavoro in una fotografia a caso. Mi sono anche liberato di tutto il Javascript di greybox, aggiungendo però il codice di Google Maps al suo posto.

Subito dopo voglio rivedere la disposizione delle pagine, è troppo fisso e si vede male in parecchie dimensioni di finestra. Sono particolarmente orgoglioso del CSS nella pagina di cui sopra, si ridimensiona bene, con differenti font e risoluzioni.

Prima di cominciare questo lavoro ho messo in questione la motivazione di tenere una galleria nel mio sito (perché non usare Flickr?) e dello sviluppare del software apposta (invece di usare Gallery o Coppermine ?).

Non voglio usare servizio come Flikr o Picasa perché non mi fido delle grandi corporazioni a cui questi siti fanno capo. Specialmente perché questi servizi sono gratuiti e possono cambiare radicalmente da un giorno all’altro. Odio i cambiamenti forzati di termini di servizio scarsamente pubblicizzati e poco chiari.

Avere un sito personale potrebbe voler dire affrontare un problema di visibilità. In realtà le foto gettate nel grande mare di fotografie che si trova in questi siti non sono per nulla più facili da trovare. Un sito dedicato, invece, può permettersi di aggiungere un tocco personale, spiegazioni e organizzare i contenuti in maniera migliore.

Quanto ai software esistenti, hanno un sacco di caratteristiche che non mi servono, ma solo circa il 60% di quelle che voglio. Per coprire quello che manca dovrei sviluppare dei plug-in e modificare dei temi grafici. Poi dovrei tenere il tutto aggiornato per via dei problemi di sicurezza che vengono trovati in questo genere di sistemi.

Il sistema di gallerie fotografiche che ho sviluppato non ha una sola form HTML e non usa un database, quindi posso ignorare intere classi di problemi di sicurezza e usare il mio tempo in modi più interessanti.

Sto già tenendo aggiornato WordPress e mi irrita.

SocketCAN documentation

Up-to-date documentation

I’m updating and integrating the userspace API documentation of Socket-CAN, taking the original documents written in German and LaTeX, translating them and contributing patches to the text files distributed with the Linux kernel.

This page is intended to present all information pertaining to this project.

All this work happened when SocketCAN was still hosted at BerliOS. Unfortunately the SVN history has been lost and nothing remains in the main Linux kernel GIT.

The original documentation was at http://svn.berlios.de/wsvn/socketcan/trunk/doc/socketcan.md

Current documentation