Shadow on the City

Per fare questo video sono andato al tramonto in cima al monte Reixa, visto che ero già in zona. A scendere verso il passo del Faiallo c’era buio ed ero completamente disorganizzato, avendo deciso un po’ all’ultimo… Ricordarsi sempre di portare una torcia in queste avventure serali!

La danza delle navi

Ecco un altro video in time lapse, questa volta dura un minuto e copre un periodo di quasi tre ore, al tramonto.

La musica è tratta da Run di Ehren Starks.

Il video è in HD, consiglio vivamente di guardarlo a pieno schermo.

Cryptonomicon di Neal Stephenson

Cryptonomicon è un gran bel romanzo. Descrivere in poche parole di cosa parla è difficile, all’inizio ci sono diverse trame che sembrano completamente indipendenti, che si svolgono durante la seconda guerra mondiale ed ai giorni nostri. Andando avanti a leggere, la storia prende forma e le varie vicende si riuniscono e alla fine rimane un raro senso di compiutezza.

Spesso si incontrano personaggi storici esistiti realmente, come Turing, il generale MacArthur e l’ammiraglio Yamamoto, al punto che il romanzo assume un aspetto molto realistico. L’autore assicura che, malgrado lo sfondo su cui si svolgono le vicende sia reale, la storia è completamente inventata.

Qualsiasi tentativo di riassumere la trama che mi viene in mente anticipa troppo e non voglio rovinare a nessuno l’esperienza. Mettiamola così, ci sono esplosioni, storie d’amore, un prete, sottomarini tedeschi, crittografia di tutti i tipi, un sistema operativo chiamato Finux, creato da un tizio di nome Finus, data heavens, tesori sottomarini, oro, atti eroici e un’iguana gigante che sbrana soldati giapponesi (forse).

C’è un po’ di matematica crittografica, sparsa qua e là, ma non è niente di difficile e si può anche saltare a piè pari. Perdersi dettagli tipo l’algoritmo del solitario è un po’ un peccato, ma non pregiudica in nessun modo il godimento della storia.

C’è anche in edizione italiana per tutti quelli che non masticano bene l’inglese. Anche perché come lunghezza se la gioca con il signore degli anelli: 1164 pagine.

Tramonto

Ho giocato un po’ con l’idea di fare un “time lapse”, cioè un filmino accelerato a partire da una serie di fotografie fatte a intervalli regolari. Ecco i risultati dei miei sforzi.

Ferie forzate

Visto che la mia Azienda si è avvalsa del diritto di decidere per me il 50% delle ferie annuali, ho avuto modo di fare un po’ di ordine sul sito. Per cominciare ho usato Greybox per ottenere una galleria navigabile senza troppo dispendio di energie. Per vederlo in azione basta cliccare su qualsiasi foto, se non c’è Javascript a disposizione dovrebbe funzionare come prima, aprendo direttamente il file jpeg.

Ho pubblicato anche un po’ di foto, visto ero rimasto indietro ormai di quasi un anno.

Ho anche sostituito una foto al portfolio, mettendone una con le capre che mi guardano mentre fotografo.

Addio a RockFM

Domani sera, alle 18, RockFM terminerà le trasmissioni.

È qualcosa che mi lascia davvero un vuoto. Anni fa, ho comprato una radio apposta per poter ascoltare le sue trasmissioni in camera mia quando volevo. Quando ho comprato la prima macchina, il tasto ‘1’ dell’autoradio è andato subito su RockFM. Quando ho cambiato auto, ho comprato immediatamente l’autoradio e me la sono montata da solo per poter continuare ad ascoltare RockFM.
RockFM mi ha accompagnato per migliaia di chilometri (e centinaia di ore di coda) in giro per Genova, al mattino andando in università prima e al lavoro adesso, e alla sera tornando a casa.
Sono arrivato al punto in cui so in che zone della città si prende bene e in quali si prende male.

RockFM faceva poca pubblicità, che non mi ha mai disturbato e tantissima musica, non solo hard rock. I DJ erano bravi e avevano piena libertà, e si sentiva. C’erano trasmissioni per tutti i gusti, sempre curate e divertenti, davvero un intrattenimento di classe.

Detto in parole povere, come RockFM non ce n’è, niente alternative. Spesso ho fatto zapping radiofonico, rischiando di tamponare qualcuno, cercando una radio che facesse buona musica. Mai trovato niente, sempre un brano qui, una canzone là, saltando da una frequenza all’altra.

Un po’ più di un’ora fa è iniziata la trasmissione conclusiva di 24 ore, se potete ascoltatela, a Genova sugli 87.550 o 87.750.

Per tutti quelli interessati a sentire come si è arrivati qui, potete ascoltare il discorso di addio a radio RockFM del DJ Faulisi qui sotto. La comunità che si è formata dietro a RockFM si è raccolta su RockFamily.it, dove in tanti sperano in  un miracolo di qualche tipo…

Per quanto mi riguarda, se ne va il 95% della radiofonia italiana, sto già rispolverando il mio CD riscrivibile pieno di MP3, in previsione di tanta coda in macchina e poca radio…

Redliners di David Drake

Redliners è un buon romanzo di fantascienza, forse un po’ sanguinolento, ma rientra nello stile di Drake. La prima parte racconta lo sbarco della compagnia C41 in un porto spaziale nemico, per preparare la successiva invasione di tutto il pianeta. Tipicamente, la missione viene interrotta a metà e i soldati si ritirano con pesanti perdite, soprattutto morali. Il mega governatore di tutti i pianeti cerca una soluzione per il gruppo di superstiti diventati un pericolo per la società in quanto non più in grado di distinguere il campo di battaglia dalla società civile (Redliners, appunto).

La soluzione la trova, paradossalmente, inviando sé stesso, quei soldati e un gruppo di civili presi a caso a colonizzare un pianeta decisamente pericoloso, che si rivelerà ancora peggio di quanto immaginato. L’ostilità dell’ambiente causerà ai soldati di vedere nelle loro azioni lo scopo di difendere i civili, facendoli tornare, almeno in parte, sani di mente (quei pochi che sopravvivono).

La storia è avvincente, i personaggi sono ben delineati, anche se forse ci vuole un po’ prima di riuscirli a riconoscere dai nomi. E per una volta il libro non fa parte di una serie, quindi buono da leggere e via, senza impegni.

Decisamente consigliato agli amanti del genere “fantascienza da battaglia”.

Passaggio a WordPress

Per unificare i due blog e semplificarmi la vita sono passato a WordPress. Ho trovato plugin per fare quasi tutto quello che mi interessava e l’installazione in sé è durata davvero meno di 5 minuti come pubblicizzano sul sito ufficiale.

Il problema è stato trovare un tema decente: non l’ho trovato. Quello che vedete è uno che ho trovato dopo parecchie ricerche, che mi soddisfa fino ad un certo punto e che ho modificato per supportare YAPB e per togliere un po’ di grafica inutile. Se avessi una qualche abilità grafica me lo farei, il mio tema.

Ho trasportato tutti i post sia del vecchio blog che del fotoblog e i commenti più recenti, l’operazione è stata molto indolore grazie alle funzioni di import. Ho anche messo un po’ di redirect per i feed e gli index.php (evvai di RewriteRule di Apache!).

Photoblogging

Controllando le statistiche di accesso ho notato che le gallerie fotografiche, che sono la parte più vasta del sito (e anche quella più importante per me), sono visitate pochissimo.

Visto che aggiungo foto regolarmente, ho pensato bene di mettere in piedi anche un photoblog per dare la possibilità di iscriversi al feed rss e tenersi aggiornati sulle nuove foto che metto nella galleria.

Dopo un po’ di ricerca (e di litigio con MovableType) ho deciso di utilizzare PixelPost, molto semplice ed elegante. Fa una sola cosa e la fa bene, i template sono facili da modificare, le foto facili da uploadare. C’è anche il plugin per postare via mail, anche se non l’ho ancora provato.

L’idea è di mettere su almeno una foto alla settimana, dovrebbe essere fattibile…

Quanto al lavoro, sono diventato “Responsabile Tecnico Del Settore Software”, detto anche “CTO – Software Division”. Peccato che, come al solito, lo stipendio sia rimasto lo stesso…

OLS – Ottawa Linux Symposium

Sono tornato da qualche giorno dal Canada ed è tempo di fare un po’ il sunto di quello quello che ho visto. Era il mio primo viaggio oltreoceano ed è stata un’esperienza molto molto interessante. Per cominciare devo dare atto all’Air France, ho volato bene, con ottimi pasti e gentili hostess, tutto in orario e nessun problema di bagagli o coincidenze.

La conferenza si è svolta per quattro giorni presso l’Ottawa Conference Centre, da mercoledì a sabato, con orari molto prolungati, dalle 9 (o 10) fino alle 20, con diverse pause. Un giorno siamo arrivati alle 21 grazie ad un incontro non previsto su Linux Embedded. Non sto a contare i party che si sono svolti e che si sono prolungati fino a notte fonda, con birra a fiumi e (purtroppo) roba da mangiare abbastanza scadente.

Un dato di fatto è che lo sviluppo di Linux è gestito sempre di più da dipendenti di grandi aziende come IBM, Intel, HP, Freescale e Red Hat. Queste aziende sviluppano più del 50% delle modifiche fatte ad ogni release del kernel. Finché in cima c’è Torvalds e Morton, che non lavorano per nessuna grossa compagnia, non c’è nulla da temere, in quanto sono loro che decidono cosa va bene e cosa no e hanno un buon potere di controllo. La situazione attuale, in effetti, è ottimale: le aziende ci mettono la manodopera e gli obiettivi concreti (e ci fanno parecchi soldi) e la Comunità ci mette il potere di controllo, l’innovazione e quel po’ di chaos necessario all’avanzamento del progetto sul lungo periodo. Finché questa situazione di equilibrio permane, Linux continuerà a crescere ai livelli attuali, mangiando fette di mercato un po’ a tutti gli altri.

Tra le altre cose interessanti che ho sentito (ma ci sono in giro per la rete delle cronache molto più dettagliate di questa) c’è il fatto che finalmente qualcuno presso Red Hat ha deciso di mettere mano al gran casino che è l’audio su Linux: tra esound, alsa, oss, jack, arts e altri non ci si capisce più nulla, e soprattutto cercare di fare una chiamata voip mentre si ascolta della musica è praticamente impossibile a causa dei conflitti di volumi e mixing tra le varie librerie.

(Nota dal 2016: pulseaudio sembra che inizi a funzionare a dovere, ma me ne tengo ancora lontano)

Infine ci sono novità interessanti nel campo del USB senza fili (un bluetooth con gli steroidi) e del read ahead, per rendere ancora più furbe le letture da disco fisso. Alcune notizie interessanti ci sono state per l’embedded. Parecchia gente sta lavorando con Linux su sistemi piccoli, portatili e facili da usare. C’è molto lavoro in corso nel campo del risparmio energetico e nella gestione furba dei dispositivi tipici dei sistemi embedded (memoria flash, batterie, piccoli lcd).

In ogni caso, evviva il Canada 😉