Casa dolce casa

Dopo una rapida escursione a Losanna di due giorni (ed una notte), son tornato giù con due contratti firmati ed un po’ di documentazione varia.

Intanto ho una casa, un piccolo monolocale con vista sul lago, un po’ caro forse, ma a stress zero. Potrò andare a lavorare a piedi e nell’affitto sono compresi tutti i servizi e le bollette (persino luce, tv via cavo ed Internet). Per ora il contratto l’ho fatto per due mesi, ma è rinnovabile e conto di rimanere lì per un po’, a meno di non scoprire qualche orribile difetto. Il proprietario, una signora che si occupa anche del ristorante al piano terra, non ha voluto garanzie di nessun tipo. L’affitto si paga in anticipo, ci sono 500,- CHF di caparra per eventuali danni e 200,- CHF di pulizia finale, quando si lascia l’alloggio definitivamente.
Non ha fatto storie per vedere contratti di lavoro, permessi di soggiorno, lettere di referenza o altro, come vogliono altri.
Per uno che si trasferisce dall’estero è impossibile fornire quei documenti se non dopo un po’ che si trova sul posto e quindi, o si dorme sotto un ponte, o si cerca di affittare da qualcuno con un po’ di sale in zucca.

Subito dopo sono andato in comune, a 200 metri dalla casa, per chiedere informazioni per il permesso di soggiorno (ora che ho un indirizzo postale svizzero posso chiederlo). Una signora gentile si è sforzata di capire il mio francese e mi ha spiegato come funziona, confermando quello che avevo letto su Internet. Mi ha lasciato i suoi contatti diretti nel caso avessi altre domande ed un foglio con le caratteristiche richieste per la foto.
La domanda vera e propria la farò tramite l’EPFL i primi giorni di Febbraio, quando effettivamente mi trasferirò su.

Infine sono andato all’ufficio personale dell’EPFL per firmare il contratto di lavoro. Dopo un momento di panico hanno capito cosa volevo da loro e hanno recuperato i documenti. Le persone che se ne sono occupate erano in ferie e hanno dovuto scartabellare un po’. Mi avevano mandato già tutto per posta prima di Natale, ma non avevo mai ricevuto nulla. Quando gliel’ho detto, mi hanno risposto: “Sì, è un problema che abbiamo spesso con l’Italia”. Evvai.

In realtà ci ho messo poco più di un’ora a fare tutto e quindi mi son scoppiato 9 ore di macchina, tra andata e ritorno per così poco. Però son contento e ora posso rilassarmi. So che ho una casa, cosa c’è dentro (e quindi cosa mi devo portare il giorno del trasloco), ho in mano il contratto di lavoro (che male non fa) e so esattamente cosa devo fare il primo giorno in cui sarò in Svizzera: fare domanda per il permesso di soggiorno e con il foglio temporaneo che mi daranno, andare alla banca per aprire un conto.