The Helmsman di Bill Baldwin

Questo romanzo, scritto da Bill Baldwin e parte di una serie omonima di 6 libri, racconta una storia vecchio stile. Ci sono i buoni, ci sono i cattivi, c’è l’eroe, c’è il cattivone (ma compare poco e solo per prenderle) e ci sono un sacco di battaglie spaziali. Per una volta i buoni fanno parte dell’impero, mentre i cattivi sono governati da un tiranno: i due ruoli sono ben distinti, gli imperiali sono nobili, audaci e pronti a sacrificarsi per l’imperatore. Gli altri (la Lega) sono schiavisti, drogati e hanno una struttura di potere basata sul terrore.

Trama: la storia racconta le vicissitudini di un timoniere di navi spaziali appena uscito dall’accademia, che, malgrado le umili origini (l’impero, malgrado tutto, è un po’ razzista), si distingue brillantemente durante la perenne guerra tra l’impero e la lega. Oltre a vincere battaglie, il nostro eroe, conquista anche il cuore di una principessa e più tardi anche di una bellissima dirigente di una base navale.
Questi amori prendono una parte relativamente piccola della trama (che in gran parte starebbe in piedi anche senza), ma sono la parte che rende la storia avvincente e che lascia il lettore a chiedersi come andrà a finire (in fondo si sa che la guerra sarà vinta, o prima o poi, dai buoni). Alle volte la descrizione degli incontri amorosi lascia davvero poco all’immaginazione, ma non scade mai nel volgare.

La trama è molto trasparente ed è facile prevedere i colpi di scena che si susseguono qua e là, ma ciò non rovina la lettura, anzi. Pensandoci a posteriori, la storia sembra un po’ una fiaba ammodernata, con il guerriero che esce vittorioso da battaglie sanguinose per tornare, coperto di gloria, ai suoi amori.

La fisica non sta molto in piedi, ma è coerente all’interno del romanzo. Ci sono i motori per velocità inferiori a quella della luce, basati su effetti gravitazionali, usati solo per decollare ed atterrare ed i motori per velocità superiori a quella della luce che, semplicemente, spingono più forte degli altri. Non c’è iperspazio o simili e mentre una nave è in viaggio può manovrare e combattere quasi normalmente.

Il giudizio è buono, senz’altro da leggere, a meno che non siate un po’ stufi di storie tradizionali. Ci sono altre saghe con la stessa organizzazione di base nella trama (ad esempio Lensmen, di Smith), ma qui le storie d’amore sono senz’altro più avvincenti, anche se poco realistiche.