Non più Svezia…

È da un po’ che non scrivo più sul blog e sono stato prontamente richiamato all’ordine dai miei accaniti lettori. Abdul è sicuramente avido di notizie riguardo ad un (piccolo) incidente che mi è successo mentre ero su in Svezia, ma non ho intenzione di divulgare nient’altro oltre quello che già sta circolando: ho preso una botta in testa, ho fatto una visita al pronto soccorso di Uppsala e ho fatto la conoscenza di una tirocinante/dottoressa chiamata Linda, molto carina e gentile, che forse mi è rimasta impressa anche per lo stato un po’ confusionale in cui ero in quel momento. Molti, molti medici dovrebbero prendere lezioni da lei su come trattare con i pazienti…

Completato questo dovere di cronaca, passiamo ad altro. Nei 10 giorni in cui sono stato in Svezia ho visitato Uppsala e ho fatto una tessera da ‘studente settimanale’ per entrare nei locali solo per studenti, che rimpiango di non aver sfruttato adeguatamente, non tanto per il costo irrisorio della suddetta tessera, ma per l’ambiente molto molto bello.
Casino, ma a livelli accettabili, luci soft e molte candele sui tavoli, mangiare e bere buono e a prezzi contenuti.

Un giorno sono anche andato a Stoccolma, provando il brivido del treno svedese e del freddo pungente che penetra dentro qualunque imbottitura dopo un’intera giornata all’aperto. Città molto bella, piena di fantastici panorami grazie al sole basso e ai tanti bracci di mare, isole e ponti sui quali è costruita.

Ma, cosa più importante di tutte, sono andato su per rilassarmi e ci sono riuscito. Uppsala è una città che si presta bene per farsi delle gran passeggiate e il freddo (niente di speciale, solo un giorno siamo arrivati a -6°) non mi spaventa più di tanto, anzi bisogna stare attenti a non coprirsi troppo perché camminando ci si scalda ed è meglio non mettersi a sudare.
Insomma, alla fine posso dare un bilancio più che positivo all’esperienza svedese.

And lots of thanks to Lina, Fra and the girls of my corridor at building 11, Studentstaden, Uppsala.