Esamoni

Lunedì ho superato uno degli esami considerati tra i peggiori di tutto il corso di laurea in Informatica. Trattasi del famigerato Algoritmi e strutture dati: algoritmi, calcolabilità e complessità.
Con la riforma della nuova laurea il corso che avevo frequentato due anni fa è stato sostituito da altri due. Il passaggio è avvenuto con delle modalità molto strane. Tanto per cominciare prima era un corso annuale con un esame in tre parti:

  • scritto primo semestre
  • scritto secondo semestre
  • orale su entrambe le parti

Ora ASD:DCC è equivalente ai seguenti corsi:

  • CASD: scritto, orale e laboratorio
  • CC: scritto e orale

All’orale di CASD ha partecipato il Prof. Moggi, che non era elencato in commissione, ma che era il titolare del vecchio ASD. La Prof. De Floriani, titolare, non si è vista. Moggi tentava di chiedere cose fuori dal programma del corso, ma di solito veniva imbrigliato dalla tuttofare Prof. Magillo. In generale CASD non è difficile, anzi è sicuramente più semplice della prima parte di ASD.

Invece CC è oggettivamente difficile, bisogna aver compreso a fondo (leggi: studiato a memoria) tutto il programma per riuscire a passare.
Per lo scritto sembra che la teoria non serva a nulla, si tratta soltanto di provare a rifare gli scritti passati risolti da precedenti generazioni di studenti e sperare che capitino esercizi già fatti negli anni passati. Dopo parecchio studio si capisce che è possibile fare uno scritto decente arrivandoci col ragionamento (ma l’ho capito dopo aver passato lo scritto, mente preparavo l’orale).

All’orale di CC c’è lui, Moggi, da solo. È estremamente preciso, un parser umano di formule logiche. Finché ripeti quello che c’è sulle dispense, tutto ok. Se sbagli qualcosa ti aspetta una fine lenta e dolorosa.
Si inizia con un ‘no !’ e si prosegue con un ‘perché ?’. Difficilmente Moggi ti aiuta a trovare l’errore in quello che affermi, sta lì e aspetta, paziente.
In ogni caso (che uno si corregga o meno) ti aspetta la dimostrazione. Giustamente se affermi qualcosa di poco convincente vuol dire che sai dimostrarlo, altrimenti non ti verrebbe neanche in mente.

Peccato che la mente dello studente medio non funzioni così. Lui è abituato a presentarsi ad un esame con un certo bagaglio di conoscenze appiccicate con lo sputo ed a usare l’intuito e un buona dose di fortuna per tutto quello che manca. In generale l’obiettivo è superare l’esame con il minor sforzo possibile e il massimo rendimento. Ovviamente questo non vale per tutti gli studenti, né per tutti gli esami, però…
Quindi se lo studente è veramente bravo (o la sa raccontare molto bene) riesce a dimostrare la sua affermazione, altrimenti, beh, c’è sempre la prossima volta…

Qui ci sono i voti di tutti gli studenti che hanno incontrato Moggi almeno una volta nella loro vita, è un club esclusivo, ma l’elenco dei partecipanti è pubblicamente consumabile per la gioia di grandi, piccini e del garante della Privacy.