Cryptonomicon di Neal Stephenson

Cryptonomicon è un gran bel romanzo. Descrivere in poche parole di cosa parla è difficile, all’inizio ci sono diverse trame che sembrano completamente indipendenti, che si svolgono durante la seconda guerra mondiale ed ai giorni nostri. Andando avanti a leggere, la storia prende forma e le varie vicende si riuniscono e alla fine rimane un raro senso di compiutezza.

Spesso si incontrano personaggi storici esistiti realmente, come Turing, il generale MacArthur e l’ammiraglio Yamamoto, al punto che il romanzo assume un aspetto molto realistico. L’autore assicura che, malgrado lo sfondo su cui si svolgono le vicende sia reale, la storia è completamente inventata.

Qualsiasi tentativo di riassumere la trama che mi viene in mente anticipa troppo e non voglio rovinare a nessuno l’esperienza. Mettiamola così, ci sono esplosioni, storie d’amore, un prete, sottomarini tedeschi, crittografia di tutti i tipi, un sistema operativo chiamato Finux, creato da un tizio di nome Finus, data heavens, tesori sottomarini, oro, atti eroici e un’iguana gigante che sbrana soldati giapponesi (forse).

C’è un po’ di matematica crittografica, sparsa qua e là, ma non è niente di difficile e si può anche saltare a piè pari. Perdersi dettagli tipo l’algoritmo del solitario è un po’ un peccato, ma non pregiudica in nessun modo il godimento della storia.

C’è anche in edizione italiana per tutti quelli che non masticano bene l’inglese. Anche perché come lunghezza se la gioca con il signore degli anelli: 1164 pagine.